Questo sito web così come l'intero "Logica Unitaria Network" è curato dal "Centro Studi Silvia Montefoschi - Psicoanalisi Intersoggettiva Radicale", una denominazione questa che già indica da sè il tipo di lettura che in queste pagine si dà degli scritti filosofici-psicoanalitici della pensatrice del "Pensiero Uno oltre la Psicoanalisi" (questa la denominazione usata da Silvia Montefoschi stessa) nato non in rottura ma in continuità con la centenaria storia della teoria-prassi psicoanalitica da Freud a Jung fino a Silvia Montefoschi.
Presentazione
Mai più dire "Io sono",
infatti solo la Vita è
ed è tutto ciò che è
ma la Vita è anche la Vita unica
è cioè una sola
e solo questa Vita unica
è la Vita vera
non più frammentata
nei tanti esistenti particolari
proprio come l'Intero
che è il solo vero.
il webmaster
Queste sono le principali sezioni tematiche in cui vengono organizzate le pagine e gli articoli: psicoanalisi, storia e filosofia in primis ma anche psicologia e psicoterapia, parapsicologia, scienza e teologia. E poi ancora e soprattutto poesia e musica ovvero canto: il canto d'amore del Vivente che canta l'Uno vero.
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1
Una introduzione al nuovo pensiero e una mappa della rete dei luoghi on-line che trattano più o meno estesamente del pensiero psicoanalitico e filosofico di Silvia Montefoschi o che si presentano come anche impegnati nella Rivoluzione Logica e quindi alla conseguente elaborazione e divulgazione della nuova logica unitaria.
2
Silvia Montefoschi: dalla psicoanalisi al Pensiero Uno ovvero dalla critica del soggetto riflessivo individuale al nuovo soggetto super riflessivo. Il progetto di una completa biografia del principale pensatore di questa nuova teoria e prassi detta Pensiero Uno e che si sostanzia nell'intersoggettività radicale e nella nuova logica unitaria. Logica Unitaria che poteva nascere solo al termine della stessa storia della psicoanalisi.
3
Evoluzionismi e evoluzionismo parallelo.
Biologia qui va inteso in senso lato nell'accezione del termine "vita" in senso esteso in quanto Lamark e Darwin è lavorando in questa disciplina che elaborarono la nuova idea di evoluzione ma dalla sola biologia questa idea di evoluzione presto fu fatta propria dagli stessi astrofisici oltre che dai filosofi e sociologi. L'evoluzionismo parallelo è la concezione evoluzionistica propria al Pensiero Uno nato al termine della storia della psicoanalisi.
4
Storia e Relazione: l'emancipazione della relazione dalla storia divenuta infine ontologicamente insignificante.
(organizzati per argomento)
Hegel
ovvero
della coincidenza di realtà e logica
"La dialettica non è altro che lo spirito di contraddizione insito in tutti gli uomini, disciplinato in regole coltivate"
(Hegel a Goethe durante il loro incontro di Weimar del 1827)
La dialettica del reale
Una selezione antologica dell'opera:
Dalla dialettica al dialogo
La "figlia di Hegel" così come è stata soprannominata Silvia Montefoschi in un sogno dall'inconscio universale nel suo linguaggio onirico, è stata destinata dalla storia a fare muovere i primi passi alla dialettica ereditata dal "Padre" Hegel verso un oltre la dialettica stessa, verso il dialogo quindi che a differenza della dialettica non conosce discontinuità alcuna essendo nel punto-momento presente del dialogo infinito sia tutto il passato che tutto il futuro.
La psicoanalista Silvia Montefoschi dopo 30 anni di esercizio quotidiano del metodo psicoanalitico e di riflessione sullo stesso, giungerà infine alla concezione epistemologicamente fondativa del "Pensiero Uno oltre la psicoanalisi".
Oggi, a distanza di anni da quell' inizio di percorso, malgrado la continuità con la psicoanalisi, c'è ormai una distanza abissale tra "Psicoanalisi", anche "psicoanalisi di orientamento junghiano" poichè sempre di dialettica si tratta e "Pensiero Uno" oltre la psicoanalisi: là siamo ancora non affrancati nella vecchia logica della separazione, qui siamo già nella nuova logica unitaria, e non si tratta di differenze di poco conto poché il salto di logica è enorme.
Sigmund Freud
Carl Gustav Jung
Una selezione antologica dell'opera:
Silvia Montefoschi
"Il fatto che l'analista non metta in questione la sua reale posizione di autorità all'interno del rapporto con il paziente, il che a sua volta non gli fa vedere che egli, agli occhi di quest'ultimo, è in sostanza il padre, in quanto detentore del potere, e gli fa considerare invece questa sua autorità (come altra da quella paterna) giusta e adeguata per esercitare sul paziente il suo potere conoscitivo, dimostra che l'analista stesso avalla l'ordine dei rapporti gerarchici proprio del sistema sociale, che la struttura familiare edipica fonda nel ripeterlo. Cosa questa che non solo gli impedisce di scalzare il problema alla radice, pena scalzare se stesso dal ruolo di analista, ma lo induce a persuadere il paziente a piegare la testa davanti al giusto principio di autorità."
(Silvia Montefoschi, "Al di là del tabù del'incesto - Psicoanalisi e conoscenza", 1982, cit. pag. 36-37)
"All'inizio era l'uno, come unità duale, ovvero identicità di soggetto-oggetto. L'uno si rompe nella dualità per intervento del terzo, l'elemento che media il rapporto tra soggetto e oggetto. Di qui la tensione, che muove i due al ricongiungimento, dà luogo a un continuo divenire del soggetto che si oggettiva trasformando l'oggetto, e dell'oggetto che si soggettiva come autocoscienza del soggetto. L'uomo, così incalzato dall'anelito della compiutezza, riconosce infine, in questo stesso divenire, una nuova totalità che a lui si rivela come quel quarto elemento da recuperare, che lo redima dal peccato originale della separazione, salvandolo nel contempo dal rischio della ricaduta nella originaria unità, poichè il quarto è ancora sì una unità, ma una unità processuale in quanto totalità di un infinito divenire. Così l'anelito per la originaria compiutezza, che si è fatta impossibile da che l'unità duale si è rotta nella dualità dialettica a causa della mediazione del terzo, diviene la tensione verso il quarto. E' quindi la stessa tendenza al ricongiungimento del soggetto con l'oggetto nell'abbraccio fusionale, che si fa forza che alimenta il movimento dialettico come anelito che abbracci la totalità del divenire universale."
(Silvia Montefoschi, "Dialettica dell'inconscio", 1980, cit. pag. 181-182)
Sogno e inconscio universale
Alcuni sogni esemplari per il loro significato individuativo universale, vale a dire nell'indicare la direzione, quel percorso nello stesso tempo necessario e automatico, in grado di avvicinarci sempre più al natale finale dell'Unico Individuo Duale, al termine dell'evoluzione che è simultaneamente Omega e Oltre Omega e che tutti ci "comprende" in sè realizzando la giustizia nel giudizio finale al di là del bene e del male:
Il compimento
E giunta a compimento la storia della psicoanalisi quale ultimo brano della storia universale: l'avvento del regno specificamente umano.
"C'è infine da dire, coerentemente alla continuità storico-universale dell'evoluzione del pensiero, che quest'ultima visione coglie l'ultimo tratto della strada che il pensiero ha fatto sin dal suo primo manifestarsi a se stesso, e che noi avevamo percorso fino alla visione prospettica della convergenza dei nuovi esempari umani dalla mente duale nell'unica presenza del pensiero a se stesso, presenza in cui il pensiero stesso contempla il processo che va 'Dall'uno all'uno oltre l'universo'.
In quest'ulima sintesi la visione prospettica si fa finalmente realtà vivente; e ciò perchè il pensiero vede il come questo movimento di convergenza si realizza.
L'essere infatti è proprio così come si vede e di rimando si vede proprio così come è, soltanto nel momento in cui si fa consapevole di questo suo vedersi."
(Silvia Montefoschi, "L'avvento del regno specificamente umano - Visione sistematica degli stati della coscienza umana nell'attuale momento storico traversato dall'ultima mutazione", 2004)
Psicologia clinica e Psicoterapia
Psicoanalisi di gruppo e duale
Verso la nascita del laboratorio-scuola full-time "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova e le prime teorizzazioni ("Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985) dei gruppi psicoanalitici evolutivi ed intersoggettivi quale critica radicale dell'obsoleto "Soggetto Riflessivo Individuale" nella direzione della costruzione di un "Soggetto Super-Riflessivo".
Con la chiusura del "Laboratorio" nel 1989, e l'entrata dei componenti che vissero tale esperienza fino all'ultimo - vale a dire fino all'incontro con Giovanni Evangelista quale ultima Coniunctio che chiude la storia dell'universo - in una nuova fase del processo individuativo universale che sia pur non ufficialmente veniva denominata come fase del "monastero" ad indicare il silenzio del "discorso di verità" rispetto al mondo (mondo dell'interdipendenza come norma) che comunque o non lo avrebbe compreso o lo avrebbe esorcizzato se non addirittura mistificato, di quella precedente impostazione gruppo-analitica che fu propedeutica alla nascita del "Laboratorio" si faranno continuatori invece alcuni esponenti dell'ex Laboratorio.
Per quanto riguarda la mistificazione del "discorso di verità" chiarificatore risulta il racconto del genere fantascienza pubblicato da Silvia Montefoschi nel 1996: "La rivoluzione radicale del reale" dove si parla anche della su nominata fase rivoluzionaria detta "monastero".
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985)
E' il testo dove viene teorizzata la psicoanalisi di gruppo accanto a quella duale nella forma di gruppi psicoanalitici evolutivi. Teorizzazioni che poi troveranno attuazione proprio nei gruppi psicoanalitici costituenti il "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova a partire dal 1986.
Siccome questo discorso si può prestare ad equivoci lasciamo la parola all'inconscio nel suo linguaggio onirico a dissipare ogni fraintendimento dato che la psicoanalisi di gruppo non è una novità nella storia della psicoanalisi che tradizionalmente fin dalle sue origini è sempre stata sempre e solo duale.
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi.
IL SOGNO: "L'umanità è già nell'era successiva a quella che ha raggiunto il massimo sviluppo della tecnica; la superfice della terra è assolutamente vuota, vuota dei prodotti della cultura, e occupata soltanto dalle presenze umane, ma le persone non devono comunicare tra loro in via diretta: devono tutte rivolgere lo sguardo verso un grande sole, un nuovo sole dalla luce intensissima."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217)
Sogno che così commenta la psicoanalista:
"L'intero corpo sociale si è rovesciato come un guanto, racchiudendo al suo interno tutta la creazione dell'umanità, e l'occhio umano, fattosi esterno, lo abbraccia nella sua totalità, purchè però i singoli individui evitino il cortocircuito dell'interrelazione diretta, per convogliare la tensione visiva in un'unica sorgente luminosa.
Sembra dunque che la via per raggiungere il grande specchio che riflette le singole coscienze riflessive non sia quella che mette in comunicazione i singoli uomini tra loro, comunicazione in cui ciascuno manterrebbe il suo interesse limitato all'altro nell'immediato e nel particolare.
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217 parte quarta "Verso l'infinito" capitolo "La via")
"Il dialogo infatti è sempre a due, tra chi parla e chi ascolta alternativamente; altrimenti si ha il coro o il silenzio, ma non certo il discorso.
Allora, se è soltanto il rapporto duale l'ambito in cui l'individuo dalla coscienza cristica può ampliare la sfera della sua visione dell'essere, questa coriflessione a due si presenta come un passo obbligato verso la coriflessione di tutte le coscienze."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.224)
In quegli stessi anni Silvia Montefoschi tenne un corso all'Università di Padova da cui nacque il testo di "Il primo dirsi dell'essere nella parola - I miti cosmo-antropogonici - Le diverse visioni della coscienza antinomica".
Tale testo in seguito venne nuovamente ripreso e ampliato dalla psicoanalista e filosofa e ne nacque "Essere nell'Essere" nel momento in cui l'esperienza del Laboratorio di Genova era già appena avviato.
In entrambi i testi l'attenzione verte sulla coscienza introvertita e la coscienza estrovertita e le differenze e parallelismi tra tre concezioni cosmo-antropogoniche: la Gnosi cristiana, la Kabala e l'Astrofisica del novecento.
Processo psicoanalitico e processo di cristificazione
Il processo psicoanalitico quale ulteriore momento di universalizzazione del processo di cristificazione
(Silvia Montefoschi, "Essere nell'essere", 1986, cit. pag.147-148)
L'EVENTO FONDATORE
in continuità con la psicoanalisi ma oltre la psicoanalisi
I gruppi psicoanalitici evolutivi ed intersoggettivi così come sono stati teorizzati nel 1985 in "Il sistema uomo - catastrofe e rinnovamento" si concretizzarono nell'esperienza concreta del "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova che si svolse nel corso del periodo 1986-1989 e rappresentano per la storia evolutiva universale sia il punto-momento omega del processo individuativo universale che un oltre l'omega in quanto fu proprio nel corso del processo conoscitivo corale messo in moto dai gruppi del Laboratorio e che coinvolse infine anche i "celesti" che diede i natali alla prima coppia e persona unica GiovanniSilvia. L'unione-evento di GiovanniSilvia che fino ad allora non si era ancora manifestata alla piena consapevolezza di sè avvenne 12 giugno 1987.
Da allora la realtà non è più la stessa essendo il nuovo soggetto super-riflessivo subentrato a rappresentare la vita all'obsoleto soggetto riflessivo individuale che ormai è più solo la memoria di ciò che fu la vita ma che già non è più.
Come dire: il soggetto riflessivo individuale, dalla consistenza propria alla vita vera che è sempre convergente, all'inconsistenza propria alla memoria.
"Tanto, tutto va verso la vita vera"
(F. Raggi, "La vita vera nella realtà quotidiana", 2011)
"Automaton" così i greci chiamavano l'Uno mentre la logica causalistica sia nella variante della causa efficiente sia nella variante della causa finale conferma comunque quella che è una invariante in tutte le due versioni: la logica della separazione tra motore e mosso.
"La logica esplicativa è una tautologia: l'acqua bolle perché il calore mette in moto le particelle, ma possiamo chiederci: perché il calore mette in moto le particelle e di domanda in domanda arrivare all'ultima domanda: perché è ciò che è?
E' ciò che è così come è."
(F. Raggi, "La vita vera nella realtà quotidiana", 2011)
Storia della preistoria del Verbo
Pubblicato nel 1987 "Il principio cosmico o del tabù dell'incesto" che reca come sottotitolo "Storia della preistoria del verbo" rappresenta il punto di arrivo di quel percorso iniziato nel 1977 con " L'uno e l'altro nel rapporto psicoanalitico".
In questo ultimo scritto della psicoanalista il discorso psicoanalitico e il discorso "scientifico" si saldano in un unico discorso, una megasintesi che narra la storia dell'universo dal punto singolare, al Big Bang e attraversando le ere atomiche, molecolari e del vivente giunge fino alla fine imminente dell'universo proiettandosi in un oltre già annunciato proprio nei sogni della gente ovvero dalla dialettica dell'inconscio che già ha parlato di superamento necessario dell'egoriferimento tutt'uno con il superamento dell'antroporiferimento in un vero e proprio discorso coerente di "economia" di "economia della libido o energetica" beninteso, per addivenire infine a portare a compimento quella "rivoluzione radicale del reale" che ci traghetterà oltre il declinarsi del soggetto nell'oggetto che invece è proprio ciò che ha fatto la vecchia "economia energetica" propria al mondo e alla sua storia.
Propedeutico di questo testo che lo anticipa di appena un anno e nati entrambi mentre si svolgeva a Genova l'esperienza del gruppo di lavoro/scuola del "Laboratorio di Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" fu "La coscienza dell'uomo e la storia dell'universo" sulle connessioni delle leggi della Termodinamica e il fenomeno della coscienza in riferimento al destino di entropia o meno dell'intero universo.
Una selezione antologica dell'opera:
Ufologia ed Esoterismo
"Avendo già da tempo
i terrestri e i celesti
imparato a comunicare
tra di loro
s'era venuto a creare
un traffico intenso
tra la terra e il cielo [...]"
(Incipit del racconto "Fraternità universale" di Silvia Montefoschi pubblicato nel 1996 in "L'essere vero - il Pensiero consapevole di sè quale unico esistente")
"E nessuno aveva parlato - così dicevano
quelli che si affidano solo ai cinque sensi -
E nessuno aveva pensato"
(Grazia Apisa Gloria, "Stelle D'Igea - favole senza fine", 1994)
La Rivoluzione Radicale Del Reale
Una selezione antologica dell'opera:
"La rivoluzione radicale del reale" è un racconto di ambientazione fantascientifica scritto da Silvia Montefoschi nel 1996 e pubblicato nello stesso anno in "L'Essere Vero", opera che raccoglie alcuni dei più recenti scritti della psicoanalista sia di saggistica che di narrativa e poesia tra i quali:
1 - Il Vivente
2 - Il dirsi del Vivente
3 - La rivoluzione radicale del reale
4 - Storia dell'ultimo brano della storia universale
5 - Scherzo in attesa della fine del mondo
6 - Il duetto dell'uno
[...] coloro che
sono sopravvissuti
alla morte del corpo
come pensiero
che sapendo di sé come tale
si sa immortale
e pertanto lo è
sono solo coloro che
hanno incarnato
consapevolmente
l'unico pensiero vivente
portandone avanti
l'evoluzione
(Silvia Montefoschi, "Il bacio di Dio", 2000)
Una selezione di articoli trattanti più specificamente tematiche teologiche e bibliche
Giovanni il Logos
La Donna dell'Apocalisse
Oltre il compimento del processo di cristificazione universale: il nuovo Regno dopo i regni minerale, vegetale e animale
Tutta l'opera di Silvia Montefoschi è giovannea anzi come essa scrive già subito all'inizio del primo volume delle sue opere complete: "Il vero autore di tutta l'opera è GiovanniSilvia" ma questo testo "Il regno del figlio dell'uomo" del 1997 insieme alle due opere teatrali sono quelle più esplicitamente giovanneee.
L'intuizione/progetto giovanneo
"Così
dio fattosi uomo
nell'uomo fattosi dio
resta crocifisso
dalla contraddizione
che mantiene
il padre
altro dal figlio
e il figlio
altro dal padre
perché
pur essendo essi
consustanziali
in quanto
all'attività del pensare
non sono identici
in quanto
alla interità della loro essenza
essendo il padre
il pensiero infinito
assolutamente immateriale
ed essendo il figlio
il pensiero finito
entro il limite
della dimensione materiale
che condiziona l'uomo
Tuttavia
già al suo primo darsi
in forma soltanto maschile
nella coscienza cristica
si fa presente
l'intuizione
che la consustanzialità
sul piano del pensiero
sia anche
una assoluta identicità
sul piano della realtà
concretamente vivente
Così scrive Giovanni
'E Filippo gli disse:
Facci vedere il padre
ciò sarà sufficiente per noi
Gesù rispose:
Da tanto tempo sono con voi
e tu, Filippo,
non mi hai conosciuto?
Chi ha visto me
ha visto anche il padre
come puoi dire:
'facci vedere il padre?
(Giovanni, XIV, 8, 9)
E' questa intuizione
che diviene il progetto
che a sua volta promuove
l'evoluzione
della coscienza cristica
(Silvia Montefoschi, "Il regno del figlio dell'uomo", 1997 cit. pag. 14-17)
Edipo e Cristo
Una selezione antologica dell'opera:
Altri teologi di riferimento
Teilhard de Chardin
Lo scenario già attuale che vede il trionfo del nichilismo prima del suo tramonto definitivo
L'intuizione della prospettiva dell'intersoggettività oltre la dialettica sessuale e la demistificazione della neutralità del Logos.
"Cantare forte
per coprire il frastuono insensato del mondo.
Cantare forte
più forte del mondo."
(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - poesie e canzoni", 2010 - cit. poesia "Cantare forte")
Bibliografia di Andrea Morelli
Consiste in un'opera in due volumi dal titolo complessivo di "Alla ricerca delle radici dell'uno - Il mistero degli eterni amanti". Questi che seguono sono invece i titoli dei due volumi costituenti l'insieme dell'opera:
"Cantare l'uno vero - poesie e canzoni"
(già pubblicato in prima edizione nel 2010)
"Storia e Relazione - l'emancipazione della relazione dalla storia divenuta infine ontologicamente insignificante"
(progetto in corso di realizzazione)
Oltre a una seconda edizione di "Cantare l'uno vero - poesie e canzoni" è in preparazione un'opera saggistico-poetica dal titolo "Storia e Relazione - l'emancipazione della relazione dalla storia divenuta infine ontologicamente insignificante". Gli articoli pubblicati in questi anni su internet inclusi quelli presenti in questo stesso sito web faranno da base a questa sua ultima opera che in qualche modo sarà la versione cartacea di questi articoli. L'autore ha espresso l'idea per quanto attiene ai suoi nuovi progetti che non intende scrivere altro che questi due soli lavori e al massimo scriverne in seguito solo altre nuove edizioni aggiornate o tuttalpiù aumentate.
Il primo lavoro teatrale di Silvia Montefoschi:
Una selezione antologica dell'opera:
La rappresentazione durata quasi cinque ore è un gigantesco affresco della storia archetipica dell’universo umano e illustra il ruolo svolto dalla dinamica luciferina nel corso dell’evoluzione della coscienza a partire dal giardino dell’Eden fino a Jung.
Una selezione antologica dell'opera:
Le seguenti video-citazioni sono tratte dalle due opere teatrali:
1. "Come fu che dio divenne l'uomo e l'uomo divenne dio - La storia vera dell'amore ovvero la vera storia di dio" (1998)
2. "Lucifero dinamica divina" (2000)
Per entrambe le opere:
soggetto e sceneggiatura: Silvia Montefoschi
musica: Giuseppe Lo Forte.
La compagnia teatrale che mise in scena le opere ne fece anche un filmato rispettivamente di 2 e 5 ore circa delle uniche rappresentazioni che si svolsero a Milano in quegli stessi anni della pubblicazione del testo scritto.
(Ancora in fase di costruzione, in questa parte della sezione del sito seguiranno a breve i link di rimando al sito youtube dove verranno uplodati i frammenti più significativi dei video originali)
Ultimi scritti di Silvia Montefoschi
Approssimandoci al compimento del lavoro:
"Questo lavoro continuo e capillare deve coinvolgere il nostro quotidiano andare a dispetto e compreso il temere che la nostra forma materiale non sia in grado di sostenerlo.
Ed è proprio questo lavoro che noi vogliamo testimoniare via via che ne facciamo esperienza, componendo così il breviario per coloro che portano in sé l'istanza di percorrere con noi l'ultima tappa del percorso del pensiero, fino al compimento che darà inizio alla vita vera, che sarà più soltanto l'amore che ama l'amore nell'amarsi degli amanti, che sono poi i pensanti che non hanno più altro da pensare se non il loro reciproco pensarsi, come l'amante che ama solo l'amante.
Meta questa che si è prospettata nell'ultimo dirsi del pensiero, che di sè ha narrato nel dire di coloro che hanno narrato la propria storia, narrando la storia dell'universo dal suo inizio alla sua fine.
Fine che si è così svelata essere proprio il 'fine' quale realizzazione totale del progetto che l'essere, che è ciò che è all'infinito, portava in sé prima del suo esserci nella forma finita del mondo.
E poichè la realizzazione finale del progetto iniziale si è svelata nel soggetto umano fattosi consapevole di sè come forma vivente del pensiero, il progetto era allora quello di dar nascita al soggetto umano consapevole di essere pensiero, quale unico vivente di cui la storia dell'universo è stata la gestazione; unico vivente che non può realizzare la consapevolezza di sé se non nel riconoscersi nella dualità dei due dialoganti"
(S. Montefoschi, M. Marasco "Il breviario dell'amore", 2002, cit. pag.15-16)
"Perciò il lavoro che quì dobbiamo fare per aprire quella via d'uscita sta nel riconoscere sempre meno la nostra identità nella forma corporea materiale e riconoscerla sempre più nella forma vivente del pensiero, cosicché nel momento della nostra dipartita per l'aldilà ce ne andiamo senza portarci dietro la memoria della nostra forma corporea e il bagaglio dei ricordi della nostra storia.
Solo così infatti non solo non torneremo a ripetere ciò che siamo stati, ma ci troveremo finalmente nella condizione ottimale per vederci tra noi solamente come soggetti pensanti, senza più essere condizionati dal sistema sensoriale e quindi indotti a ripiegare lo sguardo sulla passata condizione che cesserà pertanto di esserci come se non ci fosse mai stata.
E ciò perché
se l'essere è ciò che vede
di rimando
non è ciò che non vede.
L'altro
Vieni, dolce morte, perchè non sarai più la morte di prima.
Infatti quando verrai sarà la morte della morte e della vecchia vita, quella che muore, e la nascita della vera vita, quella che più non muore.
Perchè la nuova vita non sarà la vita dell'io, che è la presenza al cospetto del proprio corpo, della propria storia, dei propri contenuti di conoscenza; corpo, storia e contenuti di conoscenza in cui l'io pone la propria identità e che sono necessariamente separati dal corpo, dalla storia e dai contenuti di conoscenza di chiunque altro."
(S. Montefoschi, M. Marasco "Il breviario dell'amore", 2002, cit. pag.19-20)
Una selezione antologica dell'opera:
Una selezione antologica dell'opera:
Una selezione antologica dell'opera:
LA LOGICA UNITARIA
1977 - 1987
I 10 anni del percorso del formarsi del pensiero nuovo
Tutto iniziò nel 1977 con la pubblicazione di "L'uno e l'altro - Interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico"
L’intero discorso che il pensiero ha fatto di sé in Silvia Montefoschi narrando la storia della propria evoluzione che ha dato luogo all’evoluzione dell’universo, ebbe inizio quando Silvia Montefoschi, impegnata già da tempo nella ricerca della verità mediante il metodo psicoanalitico che è appunto quello della perenne riflessione del pensiero su se stesso, fu incalzata a ripiegarsi riflessivamente sul suo stesso operato per scoprire alla radice la dinamica che si svolgeva tra l’uno e l’altro del rapporto psicoanalitico. E fu lì che si fecero già evidenti i fondamenti della dinamica conoscitiva in cui consiste l’esserci di tutto ciò che è:
- la relazione duale all’interno della quale solamente il soggetto sa di sé come tale;
- l’articolarsi di questa relazione nella distinzione tra il soggetto e l’oggetto, tra loro in reciproca dipendenza;
- la tensione verso il superamento di questa interdipendenza nell’intersoggettività, nella quale il soggetto riconosce se stesso nell’altro soggetto con il quale realizza, consapevolmente, quell’unità duale che si dava sin dall’inizio dei tempi inconsapevole di sé;
- il fulcro della dinamica evolutiva dell’essere: il tabù dell’incesto e la sua infrazione;
- e infine il concetto di soggetto riflessivo, che Silvia Montefoschi introduce per la prima volta nella teoria psicoanalitica come altro dal concetto dell’io, e che è l’unica chiave di lettura di tutti i processi psichici siano essi sani o patologici; soggetto riflessivo che è la costante presenza del soggetto umano a se stesso e il punto di riferimento di tutti gli eventi dell’esistenza del soggetto umano stesso grazie al quale quest’ultimo riconosce la propria identità storica.
Fondamenti questi che, nel farsi immediatamente evidenti nel dialogo tra l’uno e l’altro del rapporto psicoanalitico, fanno di quest’ultimo non soltanto l’ambito ma l’essenza stessa della dinamica evolutiva del pensiero, che è quella del ripetuto salto evolutivo del pensiero su se stesso; dinamica che si era già fatta consapevole di sé, nel momento in cui il pensiero raggiunse il livello di riflessione del soggetto umano.
Questi temi in Silvia Montefoschi, non ancora consapevole della loro portata universale al momento del loro primo manifstarsi, si svolgeranno via via lungo il procedere del discorso che sempre in lei viene componendosi, sino al suo compimento. Il discorso infatti, che ha inizio dall'analisi del rapporto analitico e dello strumento terapeutico che agisce in esso, si conclude con la realizzazione del congiungimento tra i due termini dell'originario principio dialogico che, portando il pensiero al di là della separazione tra il soggetto e l'oggetto, conclude un'era della storia dell'essere e annuncia la nascita di un'era nuova."
(S.Montefoschi, B.Pietrini, F.Raggi "Il manifestarsi dell'essere in Silvia Montefoschi", 2009, cit. pag.17-18 del capitolo "L'Uno e L'Altro: interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico")
LA LOGICA UNITARIA
1987 - 16 marzo 2011
La realizzazione della megasintesi e il conseguente abbandono sia dell'anima (natura psichica) che del corpo (natura materiale), il che significa, detto in altri termini: lo Spirito oltre la Psiche. Una volta realizzata la megasintesi il percorso prosegue con l'attuazione di questa megasintesi come realtà concreta e vivente nella realtà quotidiana.
Terminata così la "megasintesi" nel 1987 con la pubblicazione di "Storia della preistoria del verbo" di Silvia Montefoschi con la partecipazione del "Laboratorio di Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova, comincia una seconda fase tutta dedicata all'attuazione della visione raggiunta come fatto concreto e reale.
Via Crucis Via Lucis
passione, calvario e morte
I primi cristiani di orientamento gnostico discepoli anch'essi del Rabbi di Nazareth al pari dei cristiani appartenenti all'ortodossia non ancora formatasi compiutamente della "Grande Chiesa" ritenevano una messa in scena la morte del Rabbi in quanto pur stando sulla croce dall'alto della sua grandezza se la rideva bellamente dei suoi aguzzini che lo schernivano e martoriavano il suo corpo ancora umano a lui divenuto ormai completamente estraneo.
Ma Giovanni il Teologo l'intimo del Rabbi, l'Aquila Teologica, colui che aveva scritto "In principio era il Pensiero" intervenne in questa questione ribadendo e riaffermando ancora una volta la concezione radicale dell'incarnazione di dio: non solo vera divinità ma anche vera incarnazione.
Il dolore del corpo
"Il lavoro più impegnativo è quello con il proprio corpo. Gli accadimenti del mondo esterno infatti sono già più distanti da noi di quanto non sia il nostro stesso corpo.
[...] l'esperienza del corpo nella sua sofferenza è l'ultima spiaggia e spesso la più dura.
[...] anche in questa situazione, è necessario reggere la trattazione del corpo che tratta così come tratta, pur stando oltre"
(F,Raggi, "La vita vera nella realtà quotidiana",2011)
"Io sono qui
nel dolore
unita a te
perchè tu ed io
siamo
tutto ciò che è
nel momento
in cui è
così come è."
SilviaGiovanni
Andrea Morelli parla a GiovanniSilvia
"Tu sei un esempio per me
e io sarò come te"
(Da "L'ultimo incontro con Silvia Montefoschi" - audioarchivio di Andrea Morelli, 18 febbraio 2011)
16 marzo 2011
Nuovi contributi alla riflessione
La fine della storia
Tutto il percorso individuale, collettivo e universale volendolo riassumere in breve con il massimo della sintesi così lo potremmo esprimere:
1 - immediatezza irriflessiva
2 - mediazione
3 - immediatezza riflessiva
LA LEGGE
(scoperta da Sigmund Freud e esplicitata dal movimento teorico-pratico psicoanalitico)
CHE HA FATTO TUTTA LA STORIA DELL'UNI-VERSO E L'ATTUALE FINE DELLA STORIA GIA' AVVENUTA
"Allora il tabù dell'incesto si svela infine come l'unica dinamica che dette nascita al nostro universo e che comporta sì la sua fine, ma una fine che non sarà la morte dell'esserci dell'essere, bensì la nascita di una nuova condizione dell'esserci dell'essere, condizione che si può prevedere come quella della definitiva liberazione dalla dimensione materiale dell'unico soggetto pensante che arriva a sapere di sé come il vero esistente, nel reciproco sapersi dei soggetti pensanti e nel quale si realizza il definitivo ricongiungimento dei due nell'uno.
Condizione questa che si può però realizzare soltanto se saranno tutti i pensanti dell'universo, anche se i tutti saranno pochi, a unirsi nell'unico soggetto super riflessivo, facendo convergere l'universo nel punto singolare donde nacque e farlo così saltare oltre lo stesso, nel continuum di un punto momento nel quale soltanto possiamo concepire l'infinito, quale esserci della presenza al cospetto di altra presenza."
(S.Montefoschi, Il manifestarsi dell'essere in Silvia Montefoschi, 2010, cit.pag.323)
La fine della storia e la congiunzione degli identici oltre l'uni-verso nell'uno vero che è l'uno duale
"Scoperta così
l'identità dell'uomo vero
tutt'una
con l'identità del vero dio
che era il pensiero consapevole di sè
compresero che
solo uniti
avrebbero potuto
partire per il viaggio
essendo il viaggio
proprio quello del pensiero
nel suo infinito pensarsi
come uno
e che
lungo il viaggio
il pensiero uno
quale unico vivente
avrebbe in sé
risolto e dissolto
i molteplici pensati
che avevano fino ad allora
strutturato l'universo."
(S.Montefoschi, La rivoluzione radicale del reale, 1996)
"E' un'angoscia più intensa della gioia
è il dolore della resurrezione
quando le schiere dal rapito volto
di là dal nostro dubbio nuovamente si incontrano
E' l'estasi violenta che scuoterà la tomba
quando il sudario allenterà la stretta
e creature vestite di miracolo
saliranno a due a due"
(Emily Dickinson)
"Così, mentre l'universo si dissolve nel nulla, l'essere realizza infine il suo esserci, liberato dalla condizione finita, materiale, mortale, e percepisce se stesso come se così fosse stato da sempre, senza più la memoria di tutta la sua storia, che è stata poi la storia dell'intero universo, quale gestazione dell'unico solo Vivente e quale processo di individuazione che dà nascita all'unico solo individuo.
Poichè l'individuo, proprio in quanto entità indivisibile, non può essere che uno."
(Silvia Montefoschi, "Dall'uno all'uno oltre l'universo", 1998, pag.150)
Cosa dire ancora per terminare se non che:
"Lassez faire
lassez passer
la vie
va elle meme"
e anche a maggior chiarezza ancora che comunque tutto va così come deve andare, per necessità, nell'unica direzione che è quella della progressiva riunificazione dell'uno, di sè con se stesso.
Parole magiche: "affinchè" e "fino a che"
Resta comunque ormai acquisito come un dato di fatto che in questa ultima fase del percorso in cui lo scenario attuale è cambiato ed è più ormai quello della fine già avvenuta della storia, il nostro fare non è più un fare "affinchè..." ma è un fare "fino a che...". Fino a che a furia di ripetersi e quindi sbiadirsi sempre più, dato il progressivo esaurirsi dell'energia inerente proprio alla ripetizione dei pensati altro dal pensante inesauribile, la vecchia logica della separazione soggetto/oggetto che ha fatto tutta la storia dell'universo, scompare come se non fosse mai stata.
Allora la "Vita Vera" che comunque già è, sarà come non è mai stata, senza più la memoria di tutta la sua storia.
Detto in altri termini: l'emancipazione della relazione dall'insignificanza della storia.
E la valle di lacrime?!
Solo una leggenda nera
"Non verremo alla mèta ad uno ad uno ma a due a due.
Se ci conosceremo a due a due, noi ci conosceremo tutti,
noi ci ameremo tutti
e i figli un giorno rideranno
della leggenda nera
dove l'uomo lacrima in solitudine"
(Paul Eluard "le dur désirt de durer", 1946)
"E le cose di prima sono passate"
("Apocalisse" di Giovanni di Zebedeo detto "il teologo" per antonomasia)
"E le cose di prima non sono mai state"
(Silvia Montefoschi, che fu sulla Terra psicoanalista, una sola persona con Giovanni figlio di Zebedeo che fu sulla Terra evangelista)
IL LAVORO
- dalla teoria alla prassi -
La questione del lavoro come già abbiamo avuto modo di chiarire verte essenzialmente il lavoro alla modalità più adeguata ed efficace a trattare la memoria che ancora fa resistenza all'uscita definitiva una volta per tutte dalla storia della preistoria del Verbo e dalla sua ormai obsoleta evolutivamente parlando logica della separazione tra l'uno e l'altro del Discorso
"Volge al tramonto
questo giorno che sembra
non voler finire
ed io son qui
fermo
al mio posto di combattimento
là dove attendo il tuo ritorno."
(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 2010, cit. pag. 183)
"Ecco io onoro in te il dio
che sono sempre stato"
(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 2010, cit. pag. 42)
L'Opera Omnia di Silvia Montefoschi
L'edizione delle opere complete di Silvia Montefoschi consta di 5 volumi e sono pubblicate da ZED - ZEPHYRO EDIZIONI
- Opere 1 – Il senso della psicoanalisi. Da Freud a Jung e oltre
- Opere 2* – L’evoluzione della coscienza. Dal sistema uomo al sistema cosmico
- Opere 2** – L’evoluzione della coscienza. Dal sistema uomo al sistema cosmico
- Opere 3 – Il tabù dell’incesto e la storia dell’universo
- Opere 4 – Il femminile, la coniunctio e il Vivente
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