L’ultimo Teilhard de Chardin e la sua eredità: superare l’umanesimo

Negli ultimi mesi della sua vita, Teilhard de Chardin si propose di scrivere un saggio che avrebbe dovuto avere come titolo ‘Humanisme et Humanisme’. L’idea principale che intendeva svolgere la enunciò in una lettera del 30 marzo 1955. Secondo lui bisognava distinguere due forme di umanesimo. Vi era l’antico umanesimo di tipo greco che mirava a dare all’uomo la maggiore espansione estetica possibile (Platone, il rinascimento). Di fronte a questo umanesimo antico, al quale sono  però attaccati ancora parecchi nostri contemporanei, si profila ora un nuovo umanesimo:

“Un neoumanesimo ispirato alla convinzione che vi sia un ultra-umano.” (Teilhard de Chardin )

I greci sognavano un uomo armonicamente sviluppato; noi pensiamo ora all’uomo pienamente evoluto, all’uomo che si eleva al di sopra di sé per raggiungere il suo vero fine nell’essere sopraumano.

[…]

Teilhard de Chardin  non ebbe più possibilità di scrivere il saggio che si era proprosto, ma in certo senso si potrebbe dire che tutta la sua opera altro non fu che il tentativo di scrutare questo nuovo umanesimo sotto tutti gli aspetti.

[…]

 

“Sta sorgendo un po’ dappertutto un nuovo umanesimo, per giuoco irresistibile di co-riflessione: umanesimo non più di equilibrio, ma di movimento, in seno al quale non sussiste più alcun valore, anche e soprattutto in materia religiosa, se non a condizione di far posto all’esistenza e di piegarsi alle esigenze di un avvenire cosmico ultra-umano.” (Teilhard de Chardin, “Ce que le monde attend en ce moment de l’Eglise de Dieu”, 1952, p. 3)

 

 

Bibliografia

N, M. Wildiers “Introduzione a Teilhard de Chardin”, 1960

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Una Risposta to “L’ultimo Teilhard de Chardin e la sua eredità: superare l’umanesimo”

  1. Fabio Mantovani Says:

    E’ forse bene precisare che lo scritto di TdC termina in questo modo: “…la Croce è sempre impiantata….Su di Essa può e deve continuare più che mai ad attuarsi la divisione fra ciò che sale e ciò che scende…”-
    Egli auspica un modo diverso di intendere la Croce, perchè quello tradizionale (“La Croce di espiazione”) è superato dal senso dell’evoluzione (di convergenza ti tutti gli sforzi umani per “salire”). Cordiali saluti. Fabio

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