974. Consistenza è convergenza

Sulla consistenza e la convergenza in ciò che è si è espresso anche se non in maniera esaustiva ma comunque in maniera chiara Theilhard de Chardin scienziato e ricercatore sul campo in materia di preistoria oltre che teologo inviso alla chiesa ufficiale in quanto sostenitore della teoria evoluzionista.
Questo autore sostiene che ciò che fa la consistenza dell’Essere è proprio il movimento di convergenza per cui ritornando alla questione ontologica formulata per primo dal filosofo greco Parmenide possiamo dire che solo ciò che converge è e ciò che non converge o non converge più non è o comunque non è più.
Ciò che converge è consistente. Ciò che non converge non è consistente.
Il mondo, la storia,  converge?
Converge ancora?
Allora se non converge più, l’edificio dell’universo non è più consistente ma se non è più consistente non è più.
Cosa significa ciò in termini pratici?
Che adesso e solo adesso basta una spallata e l’intero edificio storico-universale viene giù.

Alla ricerca delle radici dell’Uno
Ciò che è, è, perchè ha fondamenta, radici. E le radici convergono, solo le radici convergono.
In superficie ci sono solo gli sdradicati, i senza radice, i superficiali, ciò che è effimero e che lascia il tempo che trova.
In superficie ci sono coloro che vivono alla giornata e noi sappiamo che anche chi vive nei decenni o nei secoli risulta anch’esso superficiale, la realtà infatti non è la storia ma la relazione quale realtà ontologica e meta-storica.
Quando il vento dello spirito si farà  forte, ciò che non ha collegamento con le radici si annichilerà.

Una Risposta to “974. Consistenza è convergenza”

  1. ALBA Says:

    ma chi queste radici le ha, non soltanto non perde contatto con la realtà visibile ed invibile, ma è in ogni istante nella vita vera.

Lascia un commento